Vino e salute il potere curativo del vino
L’organizzazione Mondiale della Sanità dopo vent’anni di richerche sul tema vino & salute hanno ampiamente dimostrato le molte virtù benefiche note fin dall’antichità e prodotto un importante insieme di risultati scientifici che sono stati riassunti nel volume “Il potere curativo del vino” pubblicato di recente da Red Edizioni, l’autore è Giuseppe Sicheri docente di chimica e di enologia.
Altre note ricerche scientifiche, che confermano gli effetti positivi del vino sull’organismo, sono state condotte a partire dal 1991 dal capo del dipartimento di medicina preventiva ed epidemiologica dell’università di Boston, Curt Ellison. In particolare il ricercatore americano sostiene che nei soggetti sani i quali consumano regolarmente vino a tavola, si riduce del 25% il rischio di cardiopatie; è arrivata alla stessa conclusione anche l’Organizzazione mondiale della sanità. Le sostanze che offrono maggiori benefici positivi all’organismo sono i polifenoli, di cui il vino è ricco e dai quali dipendono la maggior parte delle sue proprietà protettive e curative, compreso il forte potere antiossidante.
Particolarmente dotati di polifenoli sono i vini che si ottengono dai vitigni Nebbiolo. In particolare, il vino rosso ne contiene più del bianco ( circa 2 grammi per litro contro 0,5 grammi) e contiene in abbondanza flavonoidi, resveratrolo, acidi idrossicinnamici e acidi fenolici, che sono tra gli antiossidanti naturali più diffusi, presenti anche nella frutta, nella verdura, nel tè. Con quali effetti sull’organismo ad esempio tra tanti : nell’apparato gastrointestinale, l’azione del vino comincia inibendo la produzione di serotonina, da cui dipende la sensazione della sazietà, quindi stimola l’appetito, mentre a livello del fegato stimola la sintesi dell’apoproteina A1, il più importante costituente del colesterolo buono, l’Hdl: azione di contrasto al colesterolo cattivo (Ldl) in cui interviene anche la vitamina C, ben presente nel vino.
Le numerose ricerche sull’apparato circolatorio hanno infatti dimostrato che l’alcol in dosi moderate ripulisce le arterie dalle lipoproteine Ldl, responsabili dell’arteriosclerosi, e che i vasi sanguigni traggono un beneficio non indifferente: i polifenoli ne aumentano tono, elasticità, resistenza e permebilità al calcio mentre alcuni minerali del vino hanno funzione protettiva. Il magnesio – anticoagulante; previene la formazione di trombi il potassio; ha azione tonificante il silicio; il cromo favorisce il metabolismo dei grassi. Insieme ad altri minerali tra cui il ferro, il rame e lo zinco svolgono un’azione alcalinizzante, contrastando l’azione acidificante sull’organismo dovuta a carne, uova e pasta . L’elemento più abbondante, il potassio, riduce la ritenzione idrica, ha funzione diuretica oltre che di rinforzo a tutti i muscoli, cuore compreso.
Il vino migliore per favorire la diuresi è il bianco secco, meglio se da uve coltivate in zone vulcaniche, e anche lo spumante brut. Gli acidi dell’uva svolgono invece un’azione terapeutica e disintossicante, abbassando l’azotemia. Il vino è anche un fattore emopoietico, stimola la produzione dei globuli rossi di sangue, per la presenza del ferro – non trascurabile, da 5 a 10 mg per litro – e di rame : particolarmente ricchi sono i Nebbioli del Piemonte. Poiché si oppone all’accumulo di scorie ha un’azione positiva su varie patologie delle articolazioni , come gotta, artrite e remautismi: in quest’ultimo caso i medici specialisti che seguono le recenti ricerche scientifiche consigliano vini rossi come Barolo, Barbaresco, Bramaterra, Gattinara, e pochi altri, poiché ricchi di polifenoli. E come hanno dimostrato numerosi studi condotti dal 1977 in Canada, negli USA, in Italia ed in Francia, il potere antisettico del vino è molto esteso, come efficace agente di protezione di fronte all’inquinamento biologico dei nostri alimenti e con benefici effetti nella prevenzione dei tumori. E che dire dell’azione ansiolitica, che porta il cervello verso un umore più positivo. Infine, molte ricerche dimostrano che chi consuma vino ha una vita più lunga. Tutto sta nel saper bere, nella misura.
La quantità consigliata per avere la sicurezza di trarre tutti i benefici senza ripercussioni dovute all’alcol, è di 3 o 4 bicchieri al giorno, vale a dire da 210 a 280 ml. Questa è la dose che si può definire farmacologica. Mario Giribaldi.